“Tu d’anni e di virtù mi vinci,
E dell’etade giovanil ben sai i difetti:
cuor caldo e poco senno”
Libro XXIII, Iliade
Ho sempre amato l’Iliade: il modo di descrivere i caratteri dei personaggi, degli eroi di entrambe le fazioni avversarie, il volto umano che tutti hanno, anche gli dei che parteggiano per gli achei e i troiani.
Debolezze, tante, e punti di forza singolari.
Da qualche mese sto portanti avanti progetti di educazione alla sessualità e affettività nelle scuole di Parma.
Questi versi mi abitano spessissimo quando entro nelle classi virtuali e non.
“Cuor caldo e poco senno” a volte contraddistinguono i ragazzi e le ragazze adolescenti, non sempre rappresentano difetti.
Ciò che mi colpisce di questo breve scambio, è anche un’ altra cosa: la consapevolezza che i ragazzi osservano fortissimamente il mondo adulto, “tu d’anni e di virtù mi vinci“, riconoscono un limite, si rapportano ad esso, ma sono anche certi di poter rappresentare il riflesso di ciò che gli adulti sono stati.
Chiedono un appiglio, a quel riflesso, sanno di poter contare sull’ adolescente che l’adulto è stato ed ha ancora dentro di sé.
Quel riflesso è un legame potente, se accessibile. Un ponte che mette in comunicazione due età, che possono parlarsi ed essere risorsa l’una per l’altra.
Da vincoli…a legami…
Francesca Carloni